Diari – Marino Iotti

Dal 06 Aprile 2024 al 18 Maggio 2024

La S/V e invitata all’inaugurazione della seguente mostra, che si terrà alla galleria il ponte 04 a Pieve di Cento alle ore 18:00

EMERSIONI

Esistono muri silenziosi e anonimi, e muri che diventano spazi poetici. Fioriscono come giardini segreti in cui qualcuno, chissà quando e chissà come, ha lasciato una traccia di sé: un gesto, un’ombra, a volte un ricordo o una parola scritta senza inchiostro.

Sono pareti vive, popolate da pensieri che si srotolano in un continuo divenire. Si sovrappongono l’uno all’altro, si mescolano, creano spazi nuovi e lasciano trasparire, tra colore e geometrie, la memoria di quella realtà concreta da cui tutto origina. È la materia che parla, è la sua storia che emerge nei graffi, nelle incisioni, nelle volumetrie accennate e nei colori di una natura che c’è ma non sempre si vede.

La pittura di Marino Iotti è un cantiere aperto il cui progetto non può essere scritto e definito in anticipo. Il tempo, gli eventi e gli accostamenti tracciano via via la strada che l’artista percorre, talvolta persino tornando sui propri passi, per giungere al naturale compimento dell’opera d’arte.

Le incisioni e gli elementi assemblati alla tela modellano la superficie: non un piano teso e lineare ma un paesaggio irregolare, arricchito da ombre, spessori, solchi e increspature del colore. Le tinte, ora terrose, ora brillanti come giardini riscaldati dal sole, suggeriscono di ricercare nella realtà più vicina e concreta l’orizzonte di significato di una pittura che, pur diventando aniconica, non intende abbandonarsi totalmente all’astrazione.

Il gesto che Iotti imprime sulle sue tele è quello di un poeta che, componendo, scava la superficie per far emergere la verità più nascosta: tutto può farsi segno grafico, persino le parole.

Lasciar vagare lo sguardo sulle sue tele, quindi, significa spesso andare alla ricerca di lettere, frammenti di parole e disegni: indizi di racconti sospesi nel tempo, nascosti in bella vista, come graffiti su un muro.

Testo a cura di Francesca Masotti

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